“Difficile spiegare a parole quello che si prova entrando per la prima volta a Gorizia, la città di frontiera che è il punto di incontro tra uomini di culture e lingue diverse, la città giardino che per la purezza balsamica dell’ aria, la bontà del clima, divenne nell’ Ottocento, con l’appellativo di “Nizza Austriaca”, stazione climatica prediletta dall’ aristocrazia viennese.” ( da Itinerari per il Friuli Venezia Giulia di G. Bergamini).
Perchè venne chiamata Nizza Austriaca?
Il barone Carl Von Czoering chiamò Gorizia con questo nome perchè la città aveva delle caratteristiche alpine ma allo stesso tempo aveva anche delle peculiarità mediterranee. Quindi grazie al suo clima mite si decise di trasformare la località in una stazione di cure climatiche.
Dove posteggiare a Gorizia?
Io ti consiglio di posteggiare l’auto nella zona dell’ università ( via Alviano) perché ci sono tanti posteggi liberi e ti trovi subito vicino alle attrazioni principali.
1. Piazza Sant’ Antonio
Lascia la macchina in via Alviano, prosegui dritto verso Piazza Sant’ Antonio. Ti troverai davanti al chiostro dell’ ex convento francescano fondato nel XIII secolo da Sant’ Antonio da Padova. Alla sinistra della piazza troverai il palazzo Lantieri detto anche Casa Bella.
Fu costruito nel XIV secolo per proteggere l’ entrata sud-est della città. Il medico Pozzo, aveva ereditato l’edificio dal Conte di Gorizia, poi lo vendette ad Antonio Lantieri. La parte più antica è quella che si affaccia sulla piazza ( infatti si vede ancora la porta di Vienna) mentre il piano superiore fu costruito tra il 1505 e 1560.
Il palazzo Lantieri ospitò molte persone illustri: Goethe, Goldoni, Casanova, i reali di Francia, Maria Teresa D’Austria, Napoleone.
Oggi il palazzo si può visitare su prenotazione. https://www.palazzo-lantieri.com/it/visite_guidate
Di fronte alla piazza vedrai il palazzo Strassoldo, oggi sede dell’ hotel Entourage.
2. La Cocevia
Proseguendo per piazza Cavour, segui le indicazioni per il castello. Alla sinistra troverai via Cocevia. Questo luogo è molto importante per la storia di Gorizia perchè era la prima zona che fu costruita fuori dalle mura del castello. Era la parte commerciale e artigianale. Il nome cocevia deriva dallo sloveno, infatti Koca significa rifugio e zucca.
Nel 1696 in questa via sorse il primo ghetto ebraico, poi spostato nel 1698 in via Ascoli.
Nel 1774-75 si trovava in via Cocevia anche una tipografia, divenuta nota per aver stampato una parte dell’ opera di Casanova ” Istoria delle turbolenze della Polonia”, rimasta però incompiuta a causa di problemi finanziari tra lo scrittore e l’editore.
3. Il borgo del castello
Per arrivare al borgo del castello basta prendere viale D’annunzio e proseguire dritto. Si passa attraverso la porta Leopoldina. Fu costruita nel 1660 per onorare la presenza di Leopoldo I d’ Asburgo.
Il borgo del castello sorse nel XI secolo e ospitava le case dei nobili. Le case si trovavano tutte sulla strada principale.
Ci sono due case importanti da citare: la prima è Casa Rassauer, costruita nel 1475 da Volfango Rassauer di origini slovene. ( La casa si riconosce facilmente perchè è tutta ad archi).
Mentre la seconda è quella Dornberg e Tasso che fu sede degli Uffici postali nel 1562. Oggi, invece, ospita i Musei Provinciali ( Museo della Grande Guerra e della Moda).
Andando avanti, si incontra anche la chiesa di Santo Spirito. Fu costruita tra il 1398 e il 1414 dai fratelli Giovanni e Michele Baratta di origine fiorentina. ( Nel “Decamerone” del Boccaccio infatti c’è proprio un cenno a questa famiglia). Ancora oggi si possono vedere le statue dei fondatori sulla porta della chiesa.
Il crocifisso in legno invece risale al XVI secolo.
Nello spazio recintato davanti alla chiesa si svolgeva la cerimonia dell’ insediamento del Capitano della Contea di Gorizia. All’ interno c’è anche il dipinto dell’ Assunta, attribuito alla scuola di Tintoretto. Purtroppo, la chiesa è chiusa al pubblico, però se sei fortunato durante il giorno si può vedere l’interno attraverso il vetro che si trova all’ ingresso.
Proseguendo si arriva al castello.
Questo fu costruito dal primo conte di Gorizia, Marquando III degli Eppenstein.
Il castello ebbe una storia tormentata infatti nel 1340 fu assediato dal Patriarca di Aquileia. Poi nel 1500 tutto il borgo passò sotto all’ imperatore Massimiliano d’Austria e venne completata anche la cinta muraria.
Nel 1508 fu occupato dai veneziani per un breve periodo e poi ritornò all’ Austria. Dal 1809 al 1813 fu sotto il controllo dei francesi e poi di nuovo sotto l’Austria. Fu fortemente danneggiato durante la Prima Guerra Mondiale. Oggi si può visitare. Qui trovi gli orari di apertura.
4. Via Rastello
Dopo aver visitato il borgo del castello, ti consiglio di dirigerti verso piazza Vittoria. Passa per via Rastello.
Il suo nome deriva dal cancello a forma di rastrello che durante il Medioevo, alla sera, divideva la campagna dal castello. La parte più antica è quella superiore mentre la parte inferiore risale al 1600. Era la zona piena di botteghe di artigiani e di osterie. Una targa ricorda infatti la bottega di Domenico Nardini che dice :” Nella bottega di Domenico Nardini, in via Rastello, si poteva ammirare una mostra di ghiottonerie internazionali posta sotto a un baldacchino e una di salsicce, appese come fossero festoni, con dei turgidi zamponi Modenesi a far da pinnacoli, il tutto legato con nastrini rossi di seta.
V’ erano le forme rubiconde e lucide di formaggio olandese, i bariletti di sardelle russe, le olive greche, il caviale di Volga, l’uva spagnola e tante altre coserelle che facevano venire l’acquolina in bocca a chi le guardava.”
Piazza Vittoria
Proseguendo per via Rastello, arriverai in Piazza della Vittoria dove spicca la chiesa di San Ignazio con la sua facciata barocca. Nel XVI secolo, l’area dove sorge oggi la piazza era occupata da un prato e per molti anni fu chiamata in sloveno Travnik che significa appunto prato. Nel 1700 con la costruzione della chiesa, ci furono molti interventi urbanistici: il prato lasciò spazio alla piazza, facendola diventare ” Piazza Grande”.
Inoltre, nel 1756 si costruì anche la fontana del Nettuno. Dopo il passaggio di Gorizia all’Italia diventò piazza della Vittoria.
Piazza Transalpina
Per andare in piazza Transalpina, ti consiglio di prendere l’auto perchè è abbastanza lontano.
Oggi questa piazza è il simbolo della caduta dei muri e delle divisioni.
Però non fu sempre così infatti, nel 1947 dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, la città di Gorizia fu divisa in due parti, tagliando a metà la città. Infatti, la parte italiana restò Gorizia mentre quella nella Jugoslavia si chiamò Nova Goriza. Si costruì un muro proprio di fronte alla stazione ferroviaria che restò attivo fino al 2004. Oggi, si può vedere ancora un piccolo resto di muro. Ovviamente non può mancare la foto con il piede sul confine!
Consigli utili
Se vuoi fare una pausa caffè, ti consiglio di andare presso la Pasticceria Centrale in via Garibaldi n.4
Fanno dei dolci buonissimi! Quando andavo all’ Università era una tappa fissa! Ancora oggi quando torno a Gorizia mi fermo qui!
Se vuoi avere maggiori informazioni su Gorizia, esiste un’ app creata dal comune che è molto valida perchè ti propone dei percorsi con diverse tematiche che ti fanno scoprire la città. Si chiama Let’s Go Gorizia e si può scaricare su google play o su app store.
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