Se sei in vacanza nel nord della Sardegna devi assolutamente visitare l’isola dell’ Asinara. Perchè è un parco naturale meraviglioso che ha mantenuto la sua identità.
Poi ha una storia molto interessante che ti racconterò tra qualche minuto.
Ma scopriamo subito come arrivare!
Noi siamo partiti da Stintino. Da qui per arrivare all’ Asinara ci vogliono circa 20 minuti in barca.
Secondo me, se hai bambini, il modo migliore per visitare l’isola è quello di affidarsi ad una visita guidata. Infatti, il pacchetto comprende andata e ritorno in barca con una guida turistica e giro con il trenino su tutta l’isola! Si sta via tutta la giornata con pranzo dal sacco.
Noi ci siamo affidati a un’ agenzia del posto che si occupa proprio delle escurzioni all’ isola dell’ Asinara. Qui sotto trovi tutte le informazioni e prezzi.

Da dove arriva il nome Asinara?
Secondo alcuni studiosi, il nome deriva dalla parola romana ” Sinuaria” che significa ricca di insenature. Altri invece, dichiarano che il nome sia dovuto alla presenza degli asini. Tu quale di queste due teorie preferisci?
La storia dell' Asinara
La storia dell’Asinara è ricca di vicissitudini. I primi insediamenti umani risalgono al Neolitico. Poi, si stanziarono i Fenici, i Cartaginesi ed infine i Romani.
Quest’ultimi, furono i primi a usare l’isola come luogo di detenzione.
Nel Medioevo arrivarono i Vandali e successivamente anche gli Arabi.
Durante questo periodo il luogo venne chiamato “ isola degli Asini” e poi “Asinara”.
Il Papa per riconquistare l’isola chiese aiuto alle repubbliche marinare di Pisa e Genova, che fecero diverse guerre per ottenere il controllo dell’isola.
Alla fine, vinse Genova che insediò i Malaspina che costruirono un castello.
Nello stesso periodo vennero edificati anche dei monasteri, dei quali oggi restano soltanto i ruderi.

La vegetazione e gli animali dell' Asinara
’isola ha un perimetro di 110 km e ci sono ben 678 specie di piante, di cui 615 autoctone .
Sicuramente, quelle più conosciute sono l’euforbia e il fiordaliso spinoso le cui origini risalgono al periodo del Paleolitico. È considerato un fossile vivente.
Il nome scientifico è Centaurea Horrida, perché ha un aspetto spinoso e ha un colore grigio- cenere.

All’ Asinara vivono 80 specie di animali tra uccelli e mammiferi.
Tra i volatili molto importante è il Gabbiano Corso, che nidifica solo in questa zona ed è il più raro al mondo.
Mentre tra i mammiferi possiamo trovare cinghiali, mufloni, asini bianchi e grigi.
In particolare vi si trovano ben 150 asini albini. Questi, rispetto a quelli grigi, sono molto piccoli, infatti un adulto raggiunge un metro di altezza al garrese.

L’origine di questi asini è sconosciuta, alcuni pensano che siano stati portati dal Marchese di Mores nel XIX secolo. Mentre altri, seguendo la leggenda dicono che gli asini siano arrivati sull’isola a causa di un naufragio di una barca francese.
Un’altra teoria più realistica afferma che gli asini bianchi siano autoctoni e il loro colore derivi da una mutazione genetica degli asini grigi.
Il carcere
Sicuramente quello che mi ha colpito di più, oltre alla bellezza della natura incontaminata dell’ isola, è stato il carcere. Vedere quelle celle così piccole con un solo letto e un bagno mette un po’ di inquietudine…
La guida ci ha spiegato che in tutti gli anni del carcere, solo una persona è riuscita a scappare e si sono perse le tracce.
C’è stata anche una rivolta ma che è andata male. E’ stata chiamata la “Rivolta delle Caffettiere” perché i detenuti hanno usato una caffettiera per creare una bomba, l’hanno lanciata contro il soffitto per poter uscire, ma purtroppo, sopra c’era un’ altro soffitto creato proprio per evitare le rivolte.
Se vuoi maggiori informazioni scrivimi!